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La riparazione in san Pio da Pietrelcina

«Saremo vittima di espiazione come S. Pio». È così che si conclude la preghiera ai santi protettori, scritta da padre Giovanni dell’Immacolata, e ci rivela un punto focale per noi della Famiglia Mariana Le Cinque Pietre.

PadrePioQuando pensiamo a padre Pio, immediatamente vediamo la sua conformità a Gesù crocifisso.

La sua immensa offerta, per riversare su di lui i castighi dei peccatori e delle anime del purgatorio, si presenta come una concreta partecipazione alla passione di Cristo per riparare i peccati degli uomini.

Padre Pio vive una forte tensione verso l’Amore: lo cerca, lo trova, lo accoglie e lo desidera ancora. Egli stesso afferma: «Sono divorato dall’amore di Dio e dall’amore del prossimo» (San Pio, Epistolario I, 1247). È strettamente unito a Gesù mediante la croce e ugualmente stretto al prossimo mediante la croce.

Padre Pio ha un solo fine da realizzare a costo di qualsiasi sacrificio: salvare tutte le anime, trasformarle, santificarle, farle amanti di Gesù e accompagnarle fino alla porta del paradiso.

Egli manifesta la gioia di soffrire in Gesù e il motivo di questa gioia è Cristo Crocifisso. In una lettera a padre Benedetto scrive: «Gesù mi incomincia a far sentire intimamente dolce il vivere e penare per i fratelli» (San Pio, Epistolario I, 1184).

Padre PioNei suoi scritti mostra il suo desiderio di compatire non solo Gesù ma anche Maria: «Chi riuscirebbe di compatire questa nostra sì cara corredentrice?» (San Pio, Epistolario I, 384). Il suo è un soffrire corredentivo con Gesù e con Maria corredentrice.

San Pio è stato talmente cristificato che la sua crocifissione ha avuto proprio il significato che ebbe la croce di Cristo, quella cioè di rivelare ancora una volta l’estremo amore di Dio.

Anche noi quando parliamo, meditiamo e ci associamo alla Croce di Gesù viviamo il carisma di san Pio: la mistica della croce.

«La nostra vocazione è offrirci all’Amore nell’amore. […] Ogni prova esteriore o interiore può e deve diventare materia di offerta per tanti nostri fratelli e sorelle» (Caritas sine modo. Regola di vita dei frati e delle suore di Maria, n.11).